Opzioni di kickstart

Le seguenti opzioni possono essere inserite in un file kickstart. Se preferite usare un'interfaccia grafica per la creazione del vostro file kickstart, potete utilizzare l'applicazione Kickstart Configurator. Per maggiori dettagli, consultate il Capitolo 7.

NotaNota Bene
 

Se l'opzione � seguita dal carattere di uguale (=), dopo di esso occorre specificare un valore. Nei comandi di esempio, le opzioni in parentesi ([]) sono argomenti facoltativi per il comando.

autostep (opzionale)

Simile a interactive, con la differenza che questo comando passa automaticamente alla schermata successiva. Viene utilizzato soprattutto per le operazioni di debugging.

auth o authconfig (obbligatorio)

Configura le opzioni di autenticazione per il sistema. � simile al comando authconfig, che pu� essere eseguito dopo l'installazione. Per default, le password sono cifrate, e non viene attivata la modalit� shadow.

--enablemd5

Utilizza la cifratura md5 per le password utente.

--enablenis

Attiva il supporto NIS. Per default --enablenis usa qualsiasi dominio accessibile dalla rete. Un dominio va sempre impostato manualmente tramite l'opzione --nisdomain=.

--nisdomain=

Il nome del domino NIS da utilizzare per i servizi NIS.

--nisserver=

Server da utilizzare per i servizi NIS (default).

--useshadow o --enableshadow

Usa password shadow.

--enableldap

Attiva il supporto LDAP nel file /etc/nsswitch.conf. Il sistema cerca le informazioni degli utenti (UID, directory home, shell, ecc.) da una directory LDAP. Per usare questa opzione dovete aver installato il pacchetto nss_ldap e occorre inoltre che specifichiate un sever e un DN di base con --ldapserver= e --ldapbasedn=.

--enableldapauth

Attiva il metodo di autenticazione LDAP. Il modulo pam_ldap viene utilizzato per l'autenticazione e per il cambio delle password nella directory LDAP. � necessario aver installato il pacchetto nss_ldap. Dovete inoltre specificare un server e un DN di base con --ldapserver= e --ldapbasedn=.

--ldapserver=

Se avete indicato --enableldap oppure --enableldapauth, specifica il nome del server LDAP da utilizzare. L'opzione viene impostata nel file /etc/ldap.conf.

--ldapbasedn=

Specifica il DN (distinguished name) nell'albero della directory LDAP in cui sono archiviate le informazioni dell'utente, se avete indicato --enableldap o --enableldapauth. Questa opzione viene impostata nel file /etc/ldap.conf.

--enableldaptls

Utilizza le ricerche TLS (Transport Layer Security). Questa opzione consente a LDAP di inviare nomi utente e password cifrati a un server LDAP prima dell'autenticazione.

--enablekrb5

Usa Kerberos 5 per autenticare gli utenti. Il sistema Kerberos non conosce le directory home, gli UID o le shell, perci� se abilitate l'opzione Kerberos, dovete rendere noti a questa postazione di lavoro gli account degli utenti, abilitando LDAP, NIS o Hesiod o usando il comando /usr/sbin/useradd affinch� la workstation li riconosca. Per poter usare questa opzione dovete aver installato il pacchetto pam_krb5.

--krb5realm=

Il realm di Kerberos 5 a cui appartiene la workstation.

--krb5kdc=

KDC che risponde alle richieste dei client kerberos. Se avete pi� KDC, separate i loro nomi con una virgola (,).

--krb5adminserver=

Il KDC nel realm che sta eseguendo kadmind. Questo server gestisce la modifica delle password e le altre richieste di amministrazione. Se avete pi� di un KDC, questo server va eseguito sul KDC master.

--enablehesiod

Attiva il supporto Hesiod per la ricerca della directory home, dell'UID e della shell degli utenti. Per maggiori informazioni sul servizio e le sue impostazioni, consultate il file /usr/share/doc/glibc-2.x.x/README.hesiod, incluso nel pacchetto glibc. Hesiod � un'estensione del DNS e usa i record del DNS per la memorizzazione delle informazioni sugli utenti, sui gruppi di utenti e altro ancora.

--hesiodlhs

L'opzione Hesiod LHS ("left-hand side") viene impostata nel file /etc/hesiod.conf. � utilizzata dalla libreria Hesiod per determinare il nome del DNS per la ricerca delle informazioni, in modo analogo all'uso di un DN da parte di LDAP.

--hesiodrhs

L'opzione Hesiod RHS ("right-hand side") viene impostata nel file /etc/hesiod.conf. Questa opzione � usata dalla libreria Hesiod per determinare il nome del DNS per la ricerca delle informazioni, in modo analogo all'uso di un DN da parte di LDAP.

SuggerimentoSuggerimento
 

Per la ricerca delle informazioni sull'utente "jim", la libreria Hesiod cerca jim.passwd<LHS><RHS>, che dovrebbe corrispondere a un record TXT simile, nell'aspetto a (jim:*:501:501:Jungle Jim:/home/jim:/bin/bash). Per quanto riguarda i gruppi, la situazione � identica e viene usato: jim.group<LHS><RHS>.

La ricerca degli utenti e dei gruppi in base al numero avviene creando un file "501.uid", come CNAME per "jim.passwd" e un file "501.gid" come CNAME per "jim.group". Ricordatevi che davanti a LHS e RHS non viene posto il carattere [.] quando la libreria determina il nome da cercare. LHS e RHS iniziano solitamente con un punto.

--enablesmbauth

Abilita l'autenticazione di utenti sulla base di un server SMB (di norma un server Samba o Windows). Il supporto per l'autenticazione con SMB non conosce la directory home, l'UID o la shell degli utenti, dunque per poter usare questa opzione dovete rendere noti gli account utente alla workstation abilitando LDAP, NIS o Hesiod o utilizzando il comando /usr/sbin/useradd. Per usare questa opzione dovete aver installato il pacchetto pam_smb.

--smbservers=

Indica il nome del (o dei) server da usare per l'autenticazione di tipo SMB. Quando specificate pi� di un server, separate ogni nome con una virgola (,).

--smbworkgroup=

Indica il nome del workgroup per i server SMB.

--enablecache

Abilita il servizio nscd, che memorizza le informazioni di cache sugli utenti e sui gruppi e informazioni di altro genere. Questo si rivela particolarmente utile se distribuite informazioni relative a utenti e gruppi nella rete usando NIS, LDAP o Hesiod.

bootloader (obbligatorio)

Specifica quale boot loader installare (LILO o GRUB) e il modo in cui installarlo. Questa opzione � obbligatoria sia per le installazioni sia per gli aggiornamenti. Per gli aggiornamenti, se --useLilo non � specificato e LILO � il boot loader attualmente in funzione, esso verr� sostituito da GRUB. Per conservare LILO durante gli aggiornamenti, utilizzate il comando bootloader--upgrade.

--append=

Specifica i parametri del kernel.

--location=

Indica dove viene memorizzato il record di avvio. Dei valori validi possono essere: mbr (default), partition (installa il boot loader sul primo settore della partizione che contiene il kernel) o none (che non installa il boot loader).

--password=

Se state utilizzando GRUB, questo comando imposta la password del boot loader GRUB su quella specificata con questa opzione. � consigliabile utilizzarlo per limitare l'accesso alla shell di GRUB, dove � possibile trasmettere opzioni arbitrarie del kernel.

--md5pass=

Se state usando GRUB, il comando � simile a --password=, solo che la password dovrebbe essere gi� criptata.

--useLilo

Usa LILO invece di GRUB come boot loader.

--linear

Se state utilizzando LILO, potete usare l'opzione linear, che serve solo per la compatibilit� con le opzioni precedenti ed � ormai utilizzata come default.

--nolinear

Se state utilizzando LILO, potete usare l'opzione nolinear; l'opzione di default � linear.

--lba32

Utilizzando LILO, potete imporre l'utilizzo della modalit� lba32 invece dell'autorilevamento.

--upgrade

Aggiorna la configurazione del boot loader esistente, conservando le vecchie entry. Quest'opzione � disponibile solo per gli aggiornamenti.

clearpart (facoltativo)

Rimuove le partizioni dal sistema prima di crearne di nuove. Per default, non viene rimossa alcuna partizione.

NotaNota Bene
 

Se utilizzate il comando clearpart, allora non potete usare il comando --onpart su una partizione logica.

--linux

Cancella tutte le partizioni Linux.

--all

Cancella tutte le partizioni dal sistema.

--drives

Specifica da quali unit� vanno cancellate dalle partizioni.

--initlabel

Inizializza l'etichetta del disco secondo il default stabilito per la vostra architettura (msdos per x86 e gpt per Itanium). � utile per evitare che il programma di installazione chieda se deve inizializzare l'etichetta del disco in caso di installazione su un nuovo disco fisso.

device (opzionale)

Sulla maggior parte dei sistemi PCI il programma d'installazione effettua correttamente l'autorilevamento per le schede Ethernet e SCSI. Sui sistemi meno recenti e su alcuni sistemi PCI, � necessario specificare il tipo di periferica. Il comando device, che indica al programma di installazione di installare moduli aggiuntivi, ha il seguente formato:

device <tipo> <NomeModulo> --opts <opzioni>

<tipo>

Sostituire con scsi o eth.

<NomeModulo>

Sostituire con il nome del modulo del kernel da installare.

--opts

Opzioni da passare al modulo del kernel. � possibile trasmettere opzioni multiple solo tra virgolette. Per esempio:

--opts="aic152x=0x340 io=11"
deviceprobe (facoltativo)

Impone il rilevamento del bus del PCI e carica moduli per tutti i dispositivi trovati, laddove sia disponibile un modulo.

driverdisk (facoltativo)

I dischetti dei driver possono essere utilizzati durante le installazioni kickstart. Dovete copiarne il contenuto nella directory di root di una partizione sul disco fisso del sistema. Utilizzate poi il comando driverdisk per indicare al programma di installazione dove cercare il dischetto dei driver.

driverdisk <partizione> [--type <tipofs>]

<partizione>

Partizione che contiene il dischetto dei driver.

--type=

Tipo di filesystem (per esempio, vfat, ext2 o ext3).

firewall (facoltativo)

Questa configurazione corrisponde alla schermata Configurazione del firewall nel programma d'installazione:

firewall <livellosicurezza> [--trust=]
<inentrata> [--port=]

<livellosicurezza>

Sostituire con uno dei livelli di sicurezza seguenti:

  • --high

  • --medium

  • --disabled

--trust=

Indicando un dispositivo, come eth0, consentite a tutto il traffico in entrata da quel dispositivo di attraversare il firewall. Per indicare pi� di un dispositivo, usate --trust eth0 --trust eth1. NON usate un formato separato da virgola, come --trust eth0, eth1.

<inentrata>

Sostituite con nessuna delle seguenti alternative (o con pi� di una) per autorizzare i servizi specificati ad attraversare il firewall.

  • --dhcp

  • --ssh

  • --telnet

  • --smtp

  • --http

  • --ftp

--port

Potete specificare che le porte siano autorizzate ad attraversare il firewall utilizzando il formato porta:protocollo. Per esempio, se desiderate consentire che l'accesso IMAP attraversi il firewall, digitate imap:tcp. Potete inoltre indicare il numero di porte in modo esplicito. Per esempio, per autorizzare all'attraversamento i pacchetti UDP sulla porta 1234, specificate 1234:udp. Se volete indicare pi� di una porta, separatele con delle virgole.

install (facoltativo)

Indica al sistema di installare un nuovo sistema al posto di aggiornarne uno esistente. Si tratta della modalit� di default. Dovete specificare il tipo di installazione: cdrom, harddrive, nfs o url (per installazioni via ftp o http).

cdrom

Installa dalla prima unit� CD-ROM sul sistema.

harddrive

Installa da un albero di installazione Red Hat su un'unit� locale (vfat o ext2).

  • --partition=

    Partizione da cui installare (per esempio, sbd2).

  • --dir>

    Directory contenente l'albero d'installazione di RedHat.

Per esempio:

harddrive --partition=hdb2 --dir=/tmp/install-tree
nfs

Installa dal server NFS specificato.

  • --server=

    Server dal quale installare (hostname o IP).

  • --dir=

    Directory contenente la directory RedHat dell'albero di installazione.

Per esempio:

nfs --server=nfsserver.example.com --dir=/tmp/install-tree
url

Installa da un albero di installazione Red Hat su un server remoto via FTP o HTTP.

Per esempio:

url --url http://<server>/<dir>

oppure:

url --url ftp://<username>:<password>@<server>/<dir>
interactive (opzionale)

Utilizza le informazioni fornite nel file kickstart durante l'installazione, autorizzando nel contempo il controllo e la modifica dei valori dati. Vi viene mostrata ogni schermata del programma di installazione con i valori presi dal file kickstart. Potete accettare i valori facendo clic sul pulsante Avanti oppure potete cambiarli e poi fare clic su Avanti per continuare. Vedere anche autostep.

keyboard (obbligatorio)

Imposta il tipo di tastiera del sistema. Ecco un elenco delle tastiere disponibili sulle macchine i386, Itanium e Alpha:

be-latin1, be-latin2, bg, br-abnt2, cf, cz-lat2, cz-us-qwertz, de,
de-latin1, de-latin1-nodeadkeys, dk, dk-latin1, dvorak, es, et,
fi, i-latin1, fr, fr-latin0, fr-latin1, fr-pc, fr_CH, fr_CH-latin1,
gr, hu, hu101, is-latin1, it, it-ibm, it2, jp106, no, no-latin1,
pl, pt-latin1, ro, ru, ru-cp1251, ru-ms, ru1, ru2, ru_win,
se-latin1, sg, sg-latin1, sk-qwerty, slovene, speakup, speakup-lt,
trq, ua, uk, us
lang (obbligatorio)

Imposta la lingua da usare durante l'installazione. Per esempio, per impostare la lingua italiana, il file kickstart deve contenere le linee seguenti:

lang it_IT

I codici di lingua validi sono i seguenti (tenete presente che in qualsiasi momento sono soggetti a cambiamenti):

cs_CZ, da_DK, en_US, fr_FR, de_DE, is_IS, it_IT, ja_JP.eucJP, 
ko_KR.eucKR, no_NO, pt_PT, ru_RU.koi8r, sl_SI, es_ES, sv_SE, uk_UA,
zh_CN.GB18030, zh_TW.Big5
langsupport (obbligatorio)

Imposta la lingua o le lingue da installare nel sistema. Con langsupport si possono usare gli stessi codici lingua usati con lang.

Se desiderate installare una sola lingua, occorre specificarlo. Per esempio, per installare e utilizzare il francese fr_FR:

langsupport fr_FR

--default

Se desiderate installare il supporto lingua per pi� di una lingua, dovrete indicare il valore di default.

Per installare l'inglese e il francese e usare, per esempio, l'inglese come lingua predefinita dovete procedere cos�:

langsupport --default=en_US fr_FR

Se utilizzate --default con un'unica lingua, tutte le altre lingue saranno installate con riferimento alla lingua specificatamente impostata come predefinita.

lilo (sostituito da bootloader)

AttenzioneAvvertenza
 

Questa opzione � stata sostituita da bootloader ed � disponibile solo per consentire la compatibilit� con le versioni precedenti. Si veda bootloader.

Specifica come installare il boot loader sul sistema. Per default, LILO esegue l'installazione sull'MBR del primo disco e installa un sistema dual-boot se viene trovata una partizione DOS. Il sistema DOS/Windows si avvia se l'utente digita dos al prompt di LILO:.

--append <parametri>

Specifica i parametri del kernel.

--linear

Usa l'opzione di LILO linear solo per la compatibilit� con le versioni precedenti (questa opzione � quella usata di default).

--nolinear

Usa l'opzione di LILO nolinear. L'opzione usata di default � ora linear.

--location=

Specifica dove viene scritto il record di avvio di LILO. I valori validi sono mbr (default) o partition (installa il loader di avvio sul primo settore della partizione contenente il kernel). Se non � specificata alcuna posizione, LILO non viene installato.

--lba32

Impone l'utilizzo della modalit� lba32 al posto dell'autorilevamento.

lilocheck (opzionale)

Se l'opzione lilocheck � presente, il programma di installazione controlla se LILO � gi� presente nell'MBR del primo disco fisso e se lo rileva, riavvia il sistema. In questo caso non viene compiuta alcuna installazione. Ci� impedisce a kickstart di reinstallare un sistema gi� installato.

logvol (opzionale) [1]

Crea un volume logico per la gestione LVM (Logical Volume Managment) con la sintassi:

logvol mountpoint --vgname=nome --size=dimensione --name=nome

Crea innanzi tutto la partizione, quindi il gruppo di volume logico e infine il volume logico stesso. Per esempio:

part pv.01 --size 3000
volgroup myvg pv.01
logvol / --vgname=myvg --size=2000 --name=rootvol
mouse (obbligatorio)

Configura il mouse per il sistema, sia in modalit� testo sia in modalit� grafica. Le opzioni sono:

--device=

Specifica il dispositivo su cui si trova il mouse (per es. --device ttyS0).

--emulthree

Se questa opzione viene impostata, il sistema grafico X Window usa simultaneamente il tasto sinistro e quello destro del mouse per emulare il tasto centrale (se ne consiglia l'uso nel caso di mouse a due tasti).

Dopo l'opzione, va indicato il tipo di mouse, scegliendone uno tra i seguenti:

alpsps/2, ascii, asciips/2, atibm, generic, generic3,
genericps/2, generic3ps/2, genericusb, generic3usb, 
geniusnm, geniusnmps/2,geniusprops/2, geniusscrollps/2, 
geniusscrollps/2+, thinking, thinkingps/2, logitech, 
logitechcc, logibm, logimman, logimmanps/2, logimman+, 
logimman+ps/2, logimmusb, microsoft, msnew, msintelli, 
msintellips/2, msintelliusb, msbm, mousesystems, mmseries, 
mmhittab, sun, none

Se il comando del mouse viene indicato senza argomenti, o viene omesso, il programma d'installazione cerca di rilevare automaticamente il tipo di mouse collegato al computer. Questa procedura funziona per la maggior parte dei mouse moderni.

network (opzionale)

Configura le informazioni di rete per il sistema. Se l'installazione kickstart non richiede il networking (in altre parole non � installata via NFS, HTTP o FTP), il networking non viene configurato per il sistema. Se l'installazione richiede il networking e le informazioni non vengono fornite nel file kickstart, il programma d'installazione di Red Hat Linux suppone che l'installazione debba avvenire tramite eth0 via indirizzo IP dinamico (BOOT/DHCP) e configura il sistema finale, installato per determinare in modo dinamico l'indirizzo IP. L'opzione network configura le informazioni di networking per le installazioni kickstart via rete e per il sistema installato.

--bootproto

dhcp, bootp o static.

Il default � dhcp. Le impostazioi dhcp e bootp vengono trattate nello stesso modo.

Il metodo DHCP si serve di un server DHCP per ottenere la propria configurazione di rete. Com'� intuibile, il metodo BOOTP si serve di un server BOOTP. Per indicare al sistema di utilizzare DHCP:

network --bootproto=dhcp --device

Invece, per indicare alla macchina di utilizzare BOOTP per ottenere i parametri di configurazione per la propria rete, inserite la linea che segue nel file kickstart:

network --bootproto=bootp

Il metodo statico richiede che tutte le informazioni relative alla rete siano inserite nel file kickstart. Come suggerisce il nome stesso, queste informazioni sono statiche e saranno utilizzate durante l'installazione, nonch� in seguito. La linea per il networking statico � pi� complessa, poich� deve contenere tutte le informazioni relative alla configurazione di rete. Dovete specificare l'indirizzo IP, la maschera di rete, il gateway e il server dei nomi. Ecco un esempio (il backslash \ indica che tutto si trova sulla stessa linea):

network --bootproto=static --ip 10.0.2.15 --netmask=255.255.255.0 \
--gateway=10.0.2.254 --nameserver=10.0.2.1

Se utilizzate il metodo statico, dovete tenere presente le due restrizioni qui sotto indicate:

  • Tutte le informazioni statiche sulla configurazione del networking devono essere specificate su un'unica riga. Non � possibile, per esempio, andare a capo usando un backslash ("\").

  • Potete specificare solo un server di nomi. Comunque, potete utilizzare la sezione %post del file kickstart (vedere la sezione Script di post-installazione) per aggiungere, se necessario, altri server di nomi.

--device=

Utilizzato per selezionare un dispositivo Ethernet specifico da installare. Il comando --device= non � efficace a meno che il file kickstart non sia un file locale (come per esempio ks=floppy), poich� il programma di installazione configurer� la rete in modo da trovare il file kickstart. Per esempio:

network --bootproto=dhcp --device=eth0
--ip=

Indirizzo IP per la macchina da installare.

--gateway=

Gateway di default come indirizzo IP.

--nameserver=

Server di nomi primario, come indirizzo IP.

--nodns

Non configura alcun server DNS

--netmask

Maschera di rete per il sistema installato

--hostname

Nome dell'host per il sistema installato

part o partition (necessario per le installazioni, ignorato per gli aggiornamenti)

Crea una partizione sul sistema.

Se � presente pi� di un'installazione Red Hat Linux nel sistema in partizioni diverse, il programma di installazione vi richiede quale installazione aggiornare.

AttenzioneAvvertenza
 

Tutte le partizioni create saranno formattate nel corso del processo di installazione, a meno che non siano in uso --noformat e --onpart.

<mntpoint>

La sezione <mntpoint> indica il punto in cui la partizione viene montata e deve avere una delle seguenti forme:

  • /<percorso>

    Per esempio: /, /usr, /home

  • swap

    La partizione viene usata come spazio di swap.

    Per determinare la dimensione della partizione swap automaticamente, utilizzate l'opzione --recommended:

    swap --recommended

    La partizione swap generata in modo automatico avr� una dimensione minima non inferiore alla quantit� di RAM del sistema e non superiore al doppio della stessa.

  • raid.<id>

    La partizione viene usata per il RAID software (si veda raid).

  • pv.<id>

    La partizione verr� utilizzata per l'LVM si veda logvol).

--size=

La dimensione minima della partizione, misurata in megabyte. Indicate un valore intero, come per esempio 500. Non aggiungete MB dopo il numero.

--grow

Indica alla partizione di "allargarsi" e di occupare tutto lo spazio disponibile oppure di raggiungere la dimensione massima impostata.

--maxsize=

Imposta la dimensione massima della partizione nel caso sia stata selezionata l'opzione grow. Specificate un valore intero e non aggiungete MB dopo il numero.

--noformat

Indica al programma di installazione di non formattare la partizione, da usare con il comando --onpart.

--onpart= or --usepart=

Posiziona la partizione sul dispositivo gi� esistente. Per esempio:

 partition /home --onpart hda1 

inserisce /home su /dev/hda1, che deve gi� essere presente.

--ondisk= o --ondrive=

Impone che la partizione sia creata sul disco specificato. Per esempio, --ondisk=sdb crea la partizione sul secondo disco presente sul sistema.

--asprimary

Impone l'allocazione automatica della partizione come partizione primaria, se cos� non pu� essere, la partizione non viene creata.

--bytes-per-inode=

Il numero specificato rappresenta il numero di byte per inode sul filesystem quando viene creato. Va indicato in numeri decimali. Questa opzione � utile per le applicazioni in cui desiderate aumentare il numero di inode sul filesystem.

--type= (sostituita da fstype)

Questa opzione non � pi� disponibile. Utilizzate fstype.

--fstype=

Imposta il tipo di filesystem per la partizione. Dei valori validi sono ext2, ext3, swap e vfat.

--start=

Specifica il cilindro di partenza per la partizione. Richiede che venga specificata un'unit� con --ondisk= oppure ondrive=. Richiede inoltre che il cilindro finale venga specificato con --end= o che la dimensione della partizione venga specificata con --size=.

--end=

Specifica il cilindro finale per la partizione. � necessario che il cilindro di partenza venga specificato con --start=.

--badblocks

Stabilisce che la partizione venga controllata per rilevare eventuali settori difettosi.

NotaNota Bene
 

Se dovesse fallire la fase di partizionamento del disco, compare il messaggio di diagnostica sulla console virtuale 3.

raid (opzionale)

Assembla un dispositivo RAID software. Questo comando ha la forma seguente:

raid <mntpoint> --level=<livello> --device=<dispositivomd><partizioni*>

<mntpoint>

Indica la posizione in cui � montato il filesystem RAID. Se si tratta di /, il livello RAID deve essere 1, a meno che non sia presente una partizione boot (/boot). Se tale partizione esiste ed � di livello 1, la partizione root (/) pu� essere di qualsiasi tipo. La sezione <partizioni*> (che indica la possibilit� di elencare partizioni multiple), elenca gli identificatori RAID da aggiungere all'array RAID.

--level=

Livello RAID da usare (0, 1, o 5).

--device=

Nome del dispositivo RAID da utilizzare (come per esempio md0 o md1). I dispositivi RAID variano da md0 a md7 e ognuno di essi pu� essere usato una volta sola.

--spares=

Indica il numero di unit� spare allocate per l'array RAID. Le unit� spare (di riserva) vengono utilizzate per ricostruire l'array in caso di problemi.

--fstype=

Imposta il tipo di filesystem per l'array RAID. Dei valori validi sono ext2, ext3, swap e vfat.

--noformat

Non formatta l'array RAID.

L'esempio riportato di seguito spiega come creare la partizione RAID di livello 1 per / e un RAID di livello 5 per /usr, presumendo che esistano tre dischi SCSI sul sistema. Crea inoltre tre partizioni swap, una su ogni unit�.

part raid.01 --size=60 --ondisk=sda
part raid.02 --size=60 --ondisk=sdb
part raid.03 --size=60 --ondisk=sdc
part swap --size=128 --ondisk=sda 
part swap --size=128 --ondisk=sdb 
part swap --size=128 --ondisk=sdc
part raid.11 --size=1 --grow --ondisk=sda 
part raid.12 --size=1 --grow --ondisk=sdb 
part raid.13 --size=1 --grow --ondisk=sdc
raid / --level=1 --device=md0 raid.01 raid.02 raid.03 
raid /usr --level=5 --device=md1 raid.11 raid.12 raid.13
reboot (opzionale)

Riavvia al termine dell'installazione (nessun argomento presente). Di solito, kickstart visualizza un messaggio e aspetta che l'utente prema un tasto, prima di effettuare il riavvio.

rootpw (obbligatorio)

Imposta la password di root del sistema su <password>.

rootpw [--iscrypted] <password>

--iscrypted

Se questa opzione � presente, la password viene considerata gi� cifrata.

skipx (opzionale)

Se questa opzione � presente, X non viene configurato sul sistema installato.

text (opzionale)

Esegue l'installazione kickstart in modalit� testo. Per default, le installazioni kickstart vengono eseguite in modalit� grafica.

timezone (obbligatorio)

Imposta il fuso orario del sistema su <fusoorario> che pu� essere scelto tra i fusi elencati in timeconfig.

timezone [--utc] <fusoorario>

--utc

Se presente, il sistema presuppone che nell'orologio hardware sia impostata l'ora UTC (meridiano di Greenwich).

upgrade (opzionale)

Indica al sistema di aggiornare un sistema esistente invece di installarne uno nuovo. Dovete specificare la posizione dell'albero di installazione, scegliendo tra cdrom, disco fisso, nfs o url (per ftp e http). Per i dettagli si veda install.

xconfig (opzionale)

Configura il sistema X Window. Se questa opzione non � specificata, l'utente dovr� configurare manualmente X durante l'installazione, se X era gi� installato. Questa opzione non dovrebbe essere utilizzata se X non viene installato sul sistema finale.

--noprobe

Non rileva il monitor.

--card=

Usa la scheda specificata. Il nome della scheda grafica deve essere presente nell'elenco contenuto in /usr/share/hwdata/Cards dal pacchetto hwdata. Se questa opzione non � specificata, allora il programma di installazione rileva il bus PCI per la scheda. Poich� AGP fa parte del bus PCI, le schede AGP vengono rilevate se � presente il supporto. L'ordine di rilevamento viene determinato in base all'ordine di scansione PCI della scheda madre.

--videoram=

Specifica la quantit� di RAM video contenuta nella scheda video.

--monitor=

Usa il monitor specificato. Il monitor deve essere presente nell'elenco dei monitor in /usr/share/hwdata/MonitorsDB. dal pacchetto hwdata. Questa opzione viene ignorata se sono forniti --hsync o --vsync. Se non vengono indicate informazioni sul monitor, il programma di installazione cerca di rilevarlo automaticamente.

--hsync=

Indica la frequenza orizzontale del monitor.

--vsync=

Specifica la frequenza verticale del monitor.

--defaultdesktop=

Imposta il desktop di default GNOME o KDE (e presuppone che GNOME e/o KDE siano stati installati tramite il comando %packages).

--startxonboot

Usa un login grafico sul sistema installato.

--resolution=

Indica la risoluzione di default per il sistema X Window sul sistema installato. Dei valori validi sono 640x480, 800x600, 1024x768, 1152x864, 1280x1024, 1400x1050 e 1600x1200. Assicuratevi di specificare una risoluzione compatibile con la scheda video e il monitor.

--depth=

Indica la profondit� di colore di default per il sistema X Window sul sistema installato. Dei valori validi sono 8, 16, 24 e 32. Assicuratevi di specificare una profondit� di colore compatibile con la scheda video e il monitor.

volgroup (opzionale) [1]

Crea un gruppo LVM (Logical Volume Management) con la sintassi:

volgroup nome partizione

Crea innanzi tutto la partizione, quindi il gruppo di volume logico e infine il volume logico stesso. Per esempio:

part pv.01 --size 3000
volgroup myvg pv.01
logvol / --vgname=myvg --size=2000 --name=rootvol
zerombr (opzionale)

Se viene specificato zerombr e l'unico argomento indicato � yes, qualsiasi tabella delle partizioni non valida trovata sui dischi viene inizializzata. Attivando questa opzione, viene rimosso il contenuto dei dischi con le tabelle delle partizioni non valide. Questo comando dovrebbe avere la forma seguente:

zerombr yes

Nessun'altra forma risulta valida.

%include

Utilizzate il comando %include/path/to/file per inserire nel file kickstart il contenuto di un altro file, come se tale contenuto si trovasse nella posizione del comando %include all'interno del file kickstart.

Note

[1]

Questa � una nuova opzione per Red Hat Linux 8.0