Red Hat Linux 8.0: Official Red Hat Linux Customization Guide | ||
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Indietro | Capitolo 15. NFS (Network File System) | Avanti |
Per montare una directory condivisa NFS da un altro computer, digitate il comando mount:
mount shadowman.example.com:/misc/export /misc/local |
Avvertenza | |
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Nel computer locale deve esistere la directory mount point (/misc/local nell'esempio sopra citato). |
In questo comando shadowman.example.com corrisponde al nome dell'host del fileserver NFS, /misc/export � la directory che shadowman sta esportando e /misc/local � la directory del computer locale dove si vuole montare il filesystem. Una volta eseguito il comando mount (e se avete le autorizzazioni appropriate dal server NFS shadowman.example.com), potete digitare ls /misc/local per ottenere un elenco di file in /misc/export su shadowman.example.com.
Per montare una condivisione NFS da un altro computer potete anche aggiungere una linea al file /etc/fstab. La linea deve riportare il nome dell'host del server NFS, la directory che viene esportata e la directory che deve contenere la condivisione NFS sul computer locale. Per modificare il file /etc/fstab dovete essere collegati come root.
Di seguito � riportata la sintassi generale per la linea in /etc/fstab:
server:/usr/local/pub /pub nfs rsize=8192,wsize=8192,timeo=14,intr |
Il vostro computer client deve contenere il mount point /pub. Una volta aggiunta la linea a /etc/fstab sul sistema client, digitate il comando mount /pub al prompt della shell e il mount point /pub sar� montato dal server.
Il terzo metodo di montaggio di una condivisione NFS prevede l'utilizzo di Autofs, che impiega il demone automount per gestire i mount point montandoli in modo dinamico.
Autofs consulta il file di configurazione della mappa master /etc/auto.master per determinare quali mount point sono definiti. Avvia quindi un processo di automontaggio con i parametri appropriati per ogni mount point. Ogni linea della mappa master definisce un mount point e un file di mappa separato che definisce i filesystem da montare sotto questo mount point. Per esempio, il file /etc/auto.misc definisce i mount point nella directory /misc; ci� viene definito nel file /etc/auto.master.
Ogni voce in auto.master ha tre campi. Il primo campo � il mount point. Il secondo campo indica la posizione del file di mappa e il terzo campo, opzionale, pu� contenere informazioni quali il valore di timeout.
Per esempio, per montare la directory /project52 della macchina remota penguin.host.net sul mount point /misc/myproject della vostra macchina, aggiungete la riga seguente ad auto.master:
/misc /etc/auto.misc --timeout 60 |
Aggiungete questa riga al file /etc/auto.misc:
myproject -rw,soft,intr,rsize=8192,wsize=8192 penguin.host.net:/project52 |
Il primo campo contenuto in /etc/auto.misc indica il nome della sottodirectory /misc, che viene creata in modo dinamico da automount. In realt� la directory non dovrebbe esistere sul computer client. Il secondo campo contiene opzioni di montaggio quali rw per accesso in lettura e scrittura. Il terzo campo � la posizione dell'NFS di esportazione e contiene il nome dell'host e la directory.
Nota Bene | |
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La directory /misc deve esistere nel filesystem locale, che non deve contenere sottodirectory di /misc. |
Il servizio Autofs pu� essere avviato dal prompt della shell digitando i comandi seguenti:
/sbin/service autofs restart |
Per visualizzare i mount point attivi, digitate il comando seguente al prompt della shell:
/sbin/service autofs status |
Se modificate il file di configurazione /etc/auto.master mentre autofs � in esecuzione, dovete dire ai demoni automount di ricaricare autofs digitando al prompt della shell il comando seguente:
/sbin/service autofs reload |
Per imparare a configurare autofs in modo che venga eseguito all'avvio, consultate le informazioni sulla gestione dei servizi contenute nel Capitolo 13.